martedì 12 giugno 2012

Una ditta famosa, una bugia clamorosa

Naturalmente parlo della Chicco, notissima casa produttrice di articoli legati a gravidanza, parto, allattamento, puerperio e neonati. Godeva della mia ammirazione e stima finche' non ha prodotto insieme a qualche deficiente una pubblicita' per il nuovo prodotto che subdolamente cela una bugia colossale. Il prodotto in questione è il nuovo biberon Step Up e il messaggio che manda la pubblicita' è che non si possono allattare i gemelli (o le triplette e quanto altro...). Gia' le madri di oggi sono poco informate! Ci mancava questa! E sono poco informate non perche' sia colpa loro e basta intendiamoci, la "societa'" non aiuta, le "comodita'"esposte sviano, l'idea che sono i figli a doversi adattare a noi nonostante siamo stati noi a volerli far venire al mondo ed altre amenita' simili vengono divulgate da persone senza valori o semplicemente senza cultura, senza sentimenti di amore per i piccoli, con il solo scopo di creare generazioni di malcontento e ignoranza in un circolo vizioso che non fa che riempire le loro tasche o gonfiarli di potere sulle menti piu' deboli o fragili...
Qualunque opportunita' pur di vendere.
Beh Chicco, stavolta "hai toppato".
Firmato la mamma che allatta i gemelli senza i tuoi stupidi biberon.
Per inciso ho usato Avent quando ne ho avuto bisogno e non e' stato certo perche' non potevo allattarli di mio.

Un po' di me...

Un miniriassunto: quello che ho postato altrove per raccontare un po' di me ad alcune vecchie conoscenze:

Ho avuto un altro cesareo, un'altra esperienza perche' almeno stavolta sono stata rispettata in molte cose durante tutto il mio travaglio (completo nonostante gravidanza gemellare) tranne pochi minuti prima che la situazione cambiasse, non so se per volonta' divina (dopo abbiamo appurato che il gemello vicino all'uscita aveva un difettino cardiaco) o perche' la ginecologa che stava controllando la situazione ha insistito a metterci la mano piu' volte (letteralmente tanto che le ho dovuto dire di levarla che mi faceva male), ma da che sembrava avrei partorito in pochi minuti (ero a dilatazione completa e il bamino si presentava in posizione ottimale all'uscita) vuoi il fato o il mio fastidio, uno dei gemelli si è messo orizzontale bloccando il tutto e facendo optare per un cesareo a pochi minuti dalla sensazione di spingere (l'ho provata almeno). Mi rimarra' sempre un gran vuoto per il non aver mai partorito, ma stavolta almeno il travaglio me lo sono fatta tutto e quasi tutto in pace e armonia, non mi hanno dato subito i bimbi sul petto come speravo, ma me li hanno dati dopo mezzoretta massimo massimo, meglio che l'altra volta e non ci siamo piu' separati. Ho scelto l'allora primario di Marsciano, oggi di Spoleto, che mi ha concesso di provarci finche' ci fossero le condizioni per farlo senza rischi per nessuno. E per questo lo ringrazio. Mi spiace solo che in seguito al taglio, vuoi che mi hanno preso un nervo o che mi si siano create aderenze, ora soffro (in certi casi atrocemente) ogni contrazione uterina di qualsiasi tipo e anche quando si muove l'intestino in quella zona. I controlli ecografici non hanno evidenziato nulla. Mi sono stati consigliati antidolorifici (da prendere mezz'ora prima...gia' perche' lo so io, non è piu' una questione spontanea??come se aiutassero poi...) e agopuntura (come se me la potessi permettere...)
E la ciliegina sulla torta? Non ho vaccinato i gemelli perche' nel frattempo ho scoperto che i primi due vaccini fatti al primo me lo hanno ben benino intossicato (chi ci è passato sa che intendo)...stendiamo un velo pietoso su quello che si fa in questo paese come in altri pur di arricchirsi sulla pelle di madri e bambini.

domenica 25 settembre 2011

Autismo, flora batterica e vaccini

Nuovi studi sull'autismo spiegano perche' i vaccini ed altri fattori possono portare a disturbi dello spettro autistico, un articolo molto interessante da leggere a fondo e passare parola


http://www.livelloalfa.com/campbell_autismo.htm

Riassumendo:
  • una flora batterica materna danneggiata (specie da antibiotici)puo' influire negativamente sul neonato quindi sia madre che figli andrebbero trattati per ripristinare una flora batterica normale;
  • i vaccini non dovrebbero essere MAI somministrati a bambini con sospetto intestino danneggiato(cattiva flora batterica);
  • il latte artificiale e gli antibiotici, dato che alterano la flora batterica normale, dovrebbero essere sempre accompagnati costantemente dall'assunzione complementare di fermenti lattici (meglio se di vari ceppi);
  • analisi feci e urine possono rivelare le anomalie della flora (e la presenza di peptidi non digeriti= vedi dieta senza glutine e caseina)
(seguira' aggiunta di ulteriori informazioni utili)

martedì 23 novembre 2010

Fare soldi sulla pelle dei bambini

E' stato portato alla mia attenzione che c'e' uno spot televisivo in onda in Italia in cui un famoso detersivo, in collaborazione con l'Unicef lotta per il tetano neonatale e cosi' comprando un fustino si regala un vaccino ai bimbi poveri del terzo mondo o paesi in via di sviluppo.
Il "bello" e' che il tetano in questione di cui si parla si sviluppa in seguito alla contaminazione del cordone ombelicale tagliato con strumenti infetti. Non solo. Il tetano neonatale in quanto tale uccide i bambini appena nati entro sette giorni di vita quindi un vaccino non solo non previene un'eventuale decesso, ma potrebbe anche trasmettere la malattia se le difese immunitarie del neonato sono compromesse alla nascita per chissa' quali fattori.
Quindi non solo il vaccino sarebbe inutile, ma potenzialmente dannoso.
Come risolvere il problema alla radice quindi?
Con due semplici metodiche GRATUITE che non porterebbero soldi in tasca a nessuno e che percio' non vengono eseguite. La prima metodica semplicissima sarebbe di non tagliare il cordone e quindi far fare LOTUS BIRTH a tutti i bambini a rischio (il cordone e la placenta si seccano e cadono nel giro di pochi giorni senza bisogno di interventi medici o disinfezioni di alcun tipo). Il Lotus Birth eliminerebbe alla radice la possibilita' di contaminazioni di qualunque tipo.
La seconda opzione un po' piu' complicata, ma non meno efficace sarebbe quella di promuovere un'educazione di massa riguardo le regole base dell'igiene nei paesi a rischio e l'uso della sterilizzazione degli strumenti in maniera rigida e severa.

Ma, si sa, quando c'e' la possibilita' di fare soldi, che si tratti di bambini, donne gravide o qualunque altro essere umano, nessuno viene risparmiato dal soccombere nel nome del denaro...

lunedì 25 ottobre 2010

Come fallisce l'allattamento?

Ecco un articolo con 13 regole per FALLIRE e 13 regole per AVERE SUCCESSO nell'allattamento, molto interessante, vero e di grande aiuto per tutte le mamme che hanno bisogno di SAPERE COME FUNZIONA.
Buona lettura.

Vi racconto come è nato mio figlio Robert all'ospedale di Terni, EVITATELO.

Tutto comincio' il 22 Maggio 2008, quella sera avevo le contrazioni, erano regolari ogni 20 minuti ed erano non troppo forti, sopportabilissime, da giorni pensavo, ci siamo, fra poco ci siamo manca poco, volevo che il mio cucciolo arrivasse presto, non ce la facevo piu' ad aspettare e mangiavo liquirizia e bevevo tisane al lampone per aiutare la natura se fosse stato il momento. Ero eccitata e spaventata cosi' dopo un po' di ore che andava avanti cosi' e sentendo le contrazioni un pochino piu' forti mi decisi (grande errore) ad andare in ospedale per un controllo ed eventualmente partorire che tanto ero a 35 settimane, il bambino era gia' un piccolo vitello (2.900 kili il 22 maggio) con un capoccione grande e dall'ultimo controllo tutti gli organi erano perfettamente formati percio' non avevo paura di eventuali problemi respiratori.
Arrivo in ospedale e mi controllano, mi chiedono tutti i documenti e poi mi spaventano: "eh ma che vuole che abbia problemi? no no deve stare dentro ancora due settimane minimo!"
Poi mi fanno la visita durante la quale, dopo un'altra contrazione, gli rimane il tappo in mano
e mi trovano aperta di un cm... cosi' decidono di portarmi a fare i tracciati e mi dicono che dovro' mettere il miolene perche' ripetono che è troppo presto.
Ai tracciati non si vede una contrazione, nonostante prima le avessero toccate con mano, ai tracciati sono sparite.
Io sono certa che è colpa loro perche' mi hanno spaventata, ma allora, credendo che fosse meglio fare come dicevano loro, mi faccio mettere il miolene. Per 4 giorni in ospedale col miolene, tutti i controlli perfetti. Poi torno a casa, demoralizzata, perche' il mio cucciolo devo aspettare a vederlo... dopo qualche giorno mi alzo dalla sedia e il mio pube fa un rumore come di rottura, un dolore che mi portero' fino a dopo il parto. Mi faccio controllare, ma mi dicono che non è nulla, io penso che la cartilagine ha ceduto un po' per via dell'aumento di peso del bambino. Da li arrivero' a 41 settimane.
Monitorata e controllata con precisione quasi svizzera fino al giorno della 41esima settimana, all'ultimo monitoraggio decidono di tenermi e indurmi la mattina dopo (sono entrata di sabato). Io ignara e contenta che finisse l'odissea non vedevo l'ora di partorire anche se avevo un po' d'ansia perche' mi avevano detto che l'induzione puo' dare atroci dolori. Vabbeh, li sopportero', purche' nasca naturale pensavo. E non avevo la minima idea che si potesse aspettare fino a 42 settimane almeno.
Alla visita prericovero dico che non voglio la tricotomia perche' tanto voglio fare il parto naturale e non voglio assolutamente l'episiotomia quinidi la tricotomia e' inutile, ma l'ostetrica si avvicina col rasoio, mi dice che è piu' igenico e taglia
(ormai a gambe aperte, nuda, che ti ribelli?), rasatura a secco, la cosa piu' fastidiosa mai provata fino a quel momento. Gia' li mi girano, ma penso, vabbeh, ricrescono, ma se pensa che gli faccio fare l'episio si sbaglia di grosso.
Quel giorno non ero andata di corpo. Mi faccio dare un lassativo per donne in gravidanza cosi' il giorno dopo sono libera e pronta.
Prendo il lassativo prima di cena.
Dopo cena ho dei dolorini e penso che sta facendo effetto.
Invece no! Sono le contrazioni, il lassativo ha forse sbloccato la situazione (come spesso fa anche l'olio di ricino) e lo scopro quando alle 21 con questi dolori leggerissimi e sopportabilissimi mi portano per il controllo di routine del tracciato in sala travaglio.
Li per la prima volta in tutta la gravidanza vedo come sono fatte le contrazioni e dentro di me esulto di gioia (evviva ci siamo!) e mando messaggini col cellulare a mia mamma, al mio compagno che era tornato a casa perche' sarebbe venuto l'indomani, alla mia compagna di stanza che era anche una compagna di corso preparto.
Mi metto a cantare (mi ero portata il lettore mp3 con le muscihe che avevo scelto per il parto) non troppo forte perche' non voglio disturbare, ogni tanto controllano il tracciato, cominciano a scendere i battiti del bambino ogni tanto, ma poi risalgono quindi non mi preoccupo troppo, ma la ginecolga mi diche che se cominciamo cosi' non ce la facciamo...(cazzarola parti prevenuta... eh si ma lei di cesareo aveva gia' parlato quando ancora facevo i controlli mesi prima, nonostante tutto andasse bene... non avevo capito che era una da evitare...inoltre mentre io ero in travaglio hanno tagliato un'altra la cui bimba si era bevuta le acque e che quindi ha avuto seri problemi dopo e che poi ho saputo mesi dopo che non ce l'ha fatta quindi credo che gia' questo li portava ad essere pessimisti...poi era notte e secondo me si sarebbero voluti anche sbrigare). Mi mettono l'ago cannula "perche' se dopo devi fare il cesareo sei gia' pronta" e li mi ribello senza successo, dico "almeno mettetemi l'ago nell'incavo del braccio che l'altra volta hanno provato sul polso/mano e non ci sono riusciti e mi hanno fatto solo male", ma no, due tentativi, due aghi piegati e poi il terzo, mentre piangevo e li supplicavo, alla fine mi hanno accontentata... piango ancora un po', poi mi riprendo e si va avanti, ma mi girano un po' di piu', ma voglio solo abbracciare il mio cucciolo. Mi vorrei muovere, alzarmi, ma ormai sono obbligata sul lettino. Dico che non voglio assolutamente ossitocina, ma forse me la mettono, spacciandomela per soluzione salina perche' dopo un po' comincio con contrazioni molto, molto piu' forti.
Arrivo fino alle 00.30 con contrazioni sempre piu' forti e ravvicinate, il mio compagno accanto dalle 22.00-22.30 circa che mi dava forza e si preoccupava ad ogni decelerazione, le ultime contrazioni erano talmente infinite e forti che non riuscivo a prendere quasi fiato figuriamoci fare la respirazione. Arrivata a 6 cm e dopo l'ennesima decelerazione la gine mi dice, "facciamo il cesareo che sta soffrendo". In lacrime, spaventata, piena di dolore e quasi senza respiro non riesco a dire no e oppormi. Ho paura che il bambino davvero soffra, muoia o altro...

E intanto ero ignara allora, non come oggi, non sapevo che la posizione litotomica (ovvero sdraiata) puo' causare delle false sofferenze fetali e che bastava che mi lasciassero stare alzata o provare altre posizioni perche' tutto si normalizzasse! E le contrazioni date dall'ossitocina non erano certo di aiuto dato come erano, per non parlare del fatto che SE le contrazioni fossero state davvero prodotte dal mio corpo (dal momento che secondo la cartella clinica non avrei avuto nessuna flebo - misteriosamente mai successa) avrebbero potuto provare almeno due metodi per rallentarle un po'.

Firmo il foglio giallo maledetto con quel chirurgo (? o cosa?) che mi guarda male, forse e' seccato, forse lo fa per incitarmi a firmare, ma non è gentile, non ricordo cosa mi dice, sono stordita dalle lacrime e dal dolore, ricordo solo il suo volto senza un'ombra di comprensione o gentilezza.
Urlo, urlo, continuo a urlare dal dolore fortissimo penso oddio oddio che male e spero che qualcosa lo faccia finire, mi dicono di spostarmi sul lettino della sala operatoria, ci arrivo aiutata, sto malissimo, sono piegata in due dal dolore e urlo, mi dicono "e stai zitta!" e dico "ma fa male non respiro non lo faccio apposta sono le contrazioni!!" e dentro di me penso ma che idiota questa donna possibile che non capisce? ne avra' visti di parti no? sara' seccata anche lei, perche' li ho tutti li attorno a me a mezzanotte quando potrebbero riposare e invece gli peso... ma allora potevano lasciarmi in pace penso oggi... invece no.
Seduta sul lettino altre contrazioni fortissime infinite mi dicono devi stare ferma ti dobbiamo iniettare l'ago nella schiena, io mentre una contrazione scema un pochino e prima che riprenda, prendo coraggio, prendo un respiro e mi immobilizzo quei pochi secondi che servono, zac,l'ago è immediato, un fastidio leggerissimo, poi il dolore non c'è piu'. Mi sento bene, torno a respirare, tiro un sospiro di sollievo e mi preoccupo di altro ora chiedo, chiedo insistentemente, terrorizzata, finche' qualcuno mi rispondera' "non mi fate nulla finche' non fa effetto vero? vero?". "Si" mi tranquillizza qualcuno "non ti preoccupare", mi sdraiano e mi cominciano a preparare, testano le mie gambe, gli dico se sento finche' non sento piu', una sensazione orrenda: sono paralizzata. Capisco, ora capisco chi non ha piu' l'uso delle gambe; è orribile, e' tremendo e lacerante. Mi preoccupo d'altro, vago con la mente, poi l'unico angelo della situazione mi parla, mi racconta quello che sentiro'. E' l'anestesista, mi rassicura e mi dice quello che accadra', mi da del gas, forse per farmi stare piu' tranquilla. Ci parlo, gli faccio domande, comincio a chiacchierare cercando di sdrammatizzare, di sapere cosa fanno, ma la chirurga(?) è scocciata, mi dice che hanno da fare, mi zittisce. L'anestesista va via e non lo vedo piu'... sono sola nella mia testa, coi miei pensieri, con tutta quella gente intorno...finche' non lo sento: il vagito, il mio bimbo! è fuori! Non ricordo se chiedo dove sia, se me lo fanno vedere. Me lo portano, lo guardo, lo vedo per la prima volta, ma è come se non lo vedessi, non capisco, e' tutto troppo veloce, me lo fanno baciare, lo bacio e sento il suo profumo, un profumo stupendo (mi diranno poi giorni dopo che era la vernix caseosa) gli parlo in italiano e in inglese, gli dico due cose e lui mi guarda. Piange, ma quando sente la mia voce mi guarda tranquillo, poi lo portano via e piange di nuovo, gli dico "non dategli niente per favore non dategli nulla che lo allatto io", poi piango anche io. - Non lo rivedro' fino a tre ore dopo e solo dopo molta, moltissima insistenza. E li (ora ricordo) mi diranno che gli hanno dovuto dare acqua e zucchero perche' aveva la glicemia bassa (non sapevo che fosse fisiologico e normale e che non si deve dare nulla) quindi penso vabbeh.... -
Mi ricuciono, il mio compagno e mia madre me li fanno vedere prima di entrare nella saletta di controllo, ma per pochi secondi, il tempo di chiedermi come sto, io chiedo "come sta il bambino? Hai fatto una foto? fammi vedere", lo guardo sulla digitale di mio marito, commento, poi mi portano via, li in una sala attigua alla sala operatoria, mi attaccano un macchinario per controllare il battito cardiaco e la pressione. Li spendero' quasi due ore da sola, chiamo per avere un contatto umano, viene una scocciata, mi stacca la macchina perche' tanto non serve piu', mi dice che hanno da fare. Io dentro di me penso, se ora di colpo morissi non se ne accorgerebbe nessuno. Piango, non riesco a dormire, tremo, mi dicono poi che è un effetto dell'anestesia. Tremo come se avessi freddo, tremo da morire. Per un tempo infinito. Chiedo di vedere il mio bambino piu' volte, non ricordo quando e quante, mi viene detto che è al nido, che stanno facendo i controlli ecc.
Quando poi e' ora che mi si porti in reparto dal lettino al mio letto mi incitano a muovermi, gli dico che è impossibile, che non sento le gambe che non ho forza, l'infermiera di turno, una bionda idiota che nondovrebbe fare un lavoro a contatto umano, mi dice di dargli una mano, che non ce la fanno a sollevarmi da sola, che mi devo aiutare con quel maniglione, io ci provo, ma è inutile, non sento nulla, quasi rischio di spostare il lettino e cadere. Allora di forza mi alzano e mi muovono, sono nel mio letto e chiedo di nuovo di vedere il mio bambino, che l'ho visto solo due secondi.
Finalmente me lo portano, ma mi dicono solo 5 minuti che devi riposare, poi per fortuna l'idiota se ne va e resto con il mio compagno, mia madre e l'infermiera del nido che arriva col bimbo e forse mossa dalle mie lacrime me lo fa vedere 10 minuti e piu'... accarezzo delicatamente il mio bambino, gli avvicino il mio dito e lui lo prende nella sua manina e lo stringe, mi faccio fare qualche foto prima che venga portato via, non ho pensato ad attaccarlo al seno, ero stanca, stravolta di emozioni, non ragionavo e poi lui dormiva cosi' beato, non lo volevo disturbare.
Lo portano via e crollo dalla stanchezza, dormo un po', poi il dolore mi sveglia, chiedo l'antidolorifico, ci vorrano ore prima che me lo portino e che non faccia nemmeno effetto, non è troppo doloroso, ripenso al travaglio e mi dico che lo sopporto, ma che voglio comunque l'antidolorifico e lo chiedo e lo richiedo e mi portano solo le stesse bocce di flebo che secondo me erano placebo perche' non facevano nulla.
Il resto della mattina passa fra il dolore e il sonno che mi prende e mi lascia, verso le 8 comincio a chiedere il mio bambino, non me lo portano prima dell 10 e gli hanno dato il latte artificiale, mi arrabbio, ma ormai non c'è nulla da fare. Me lo comincio a godere, faccio foto con il cellulare, poi crollo, poi mi sveglio quando piange e lo faccio cambiare dal papa'... poi me lo faccio mettere al seno e dopo un po' di difficolta' troviamo la posizione giusta e comincia a ciucciare il colostro di mamma, fa male i primi momenti, ma passa subito, sto scomoda cosi' sdraiata-ma-tirata-su, ma non mi importa, il mio bambino e' finalmente nelle mie braccia, si nutre da me e calde lacrime scorrono giu' ripensando alle ore precedenti, piango, cerco di non singhiozzare perche' fa male, ridere fa male, non posso sedermi, non lo posso reggere, non lo posso cambiare...
Solo il pensiero che sta bene mi solleva.
Le infermiere/ostetriche si alternano, alcune sono carine, altre sono da prendere a schiaffi, ma perche' non cambiano mestiere!!??
Alla visita di controllo mi spremono la pancia per vedere se le perdite sono a posto, se l'utero e' tornato dove dovrebbe, non so, so solo che mi fanno un male cane e mi lamento e piango. Provo tanta rabbia ancora oggi per come sono stata trattata, lacrime salgono agli occhi mentre scrivo, la ferita fisica e' rimarginata, ma quella emotiva quanto ci mettera'?
Mi hanno messo flebo di ossitocina, mi hanno dato successivamente gocce da prendere per far contrarre l'utero, ma se queste cose non servono perche' la suzione del bambino stimola le contrazioni uterine cosa cavolo mi danno a fare questa robaccia? In piu' sapro' dopo tanti mesi che il Methergin ha anche possibilita' di far andare via il latte ma a loro che gliene frega? Lo danno a tutte e magari lo sperano anche cosi' incrementano l'uso di latte artificiale!
Dicono che è per precauzione perche' meglio cosi' che rischiare un raschiamento, sono una fifona, abbozzo e mando giu'.
Il giorno dopo mi dicono che mi devo alzare, ma io non voglio, sto male, mi fa male e non voglio altro dolore, non mi danno l'antidolorifico che chiedo, sono ancora attaccata alla flebo e al catetere- dimenticavo di dire, quando mi hanno preparata per il TC mi hanno infilato il catetere una prima volta non riuscendoci e facendomi un male cane e la seconda riuscendoci, questo fara' si che le mie urine siano miste a sangue il primo giorno e mi comportera' un'infezione che mi portero' per due settimane- non ne voglio sapere di alzarmi, voglio che siano seguiti i miei tempi. Arriva il pomeriggio e un'infermiera parente della mia compagna di stanza, che fa parte di un altro reparto, ma che è in visita, mi incoraggia, mi dice che se mi alzo dopo un po' passa tutto e che posso finalmente cambiare il mio bambino ecc, mi sprona, mi faccio un po' di coraggio, le do retta, mi metto piu' seduta, poi mi aiuta a sedermi e successivamente alzarmi, ma è l'inferno, l'alzarmi mi lacera, mi squarcia, mi sento strappare, e' come se mi dessero fuoco allo stesso tempo, un dolore atroce, mi sento morire mi lascio andare e mi rimettono di peso sul letto, in lacrime.
La sofferenza e la paura di provare di nuovo quel dolore mi fa desistere dal provare di nuovo per ancora molte ore, quando mi alzero' di nuovo per la prima volta davvero, sara' per spostarmi dal letto alla sedia. La prima volta che ho dovuto camminare soffro ad ogni passo, mi sento pesante, come se la pancia non fosse mai andata via, mi dovrei sentire piu' leggera penso, invece no. Mi reggo la pancia, perche' è l'unica cosa che mi da' un po' di sollievo. raccolgo le forze e vado a fare pipi' al bagno per la prima volta in due giorni, spogliarmi fa male, sedermi fa male, ma quando poi sono seduta sto meglio. Ma fare pipi' fa male, brucia e rialzarmi è un dolore immenso. Ricompormi e cambiare il pannolone è un'impresa, chiamo il mio compagno, sono bianca come un cencio, mi sento svenire dal dolore, mi faccio riaccompagnare al letto di peso.
Ogni volta che mi alzo è una sofferenza, passeggiare in camera prima e in corridoio poi e' una conquista, ma vorrei non provare piu' dolore. Il mio bambino è meraviglioso, gli fanno tutti i complimenti, è abbastanza buono e quando piange per i suoi motivi lo fa gia' in modi diversi, se ha fame è un prodigioso MAAAAAAAAAA, tanto che sembra chiami mamma, molti si stupiscono, io lo adoro.
Lo nutro del mio colostro quanto piu' posso, ma un paio di volte sono costretta a chiedere l'aggiunta perche' non sapevo che fare, era piu' affamato del dovuto a causa del latte artificiale e la glucosata che gli avevano allargato il suo minuscolo stomachino, quello stomachino che finche' non arriva la montata lattea ha la capacita' di un cucchiaino e come tale sarebbe stato perfetto ad accogliere quelle poche nutrientissime gocce di colostro prodotte nei primi giorni, ma io queste cose non le sapevo ancora allora e anche spinta da quella cretina di mia madre, che mi assilla, non mi lascia in pace, dice ha fame ha fame e mi tormenta, la odio. Ci litigo poi nei giorni successivi, le dico di lasciarmi in pace, di andarsene, ma purtroppo non è facile cacciarla (soffre di problemi di testa) e mi sento ancora piu' arrabbiata e impotente.
Non aiuta per niente.
Non mi aiuta nemmeno l'infermiera bionda cicciottella, una snob che si crede chissa' chi.
Per fortuna arriva poi la montata lattea e riesco a farlo saziare solo di me.
Quando esco dopo 4 giorni lo faccio in parte sulla sedia a rotelle, sto ancora male e staro' male (anche se un po' meno) per altri due mesi.
Il cibo era buono, il primario, che poi sapro' successivamente essere responsabile della politica del "non diamo antidolorifici perche' tanto non è una grande sofferenza" (e certo lui lo sa, lui ha subito cose simili!!!) e' un personaggio che spero di non incontrare mai e sapere chi e' se lo rivedo, ad oggi me lo sono dimenticato.
Le infermiere del nido, tutte tranne un paio, dovrebbero cambiare mestiere.
Se qualcuno che lavora all'Ospedale di Terni legge questo mio racconto, gli riferisca che si devono vergognare per come trattano la gente. Hanno trasformato un parto fisiologico in un parto cesareo e cosi come con me penso chissa' quante altre povere donne sono state trattate come carne al macello. Il senso di vuoto, la rabbia, l'impressione che quel bimbo non mi appartenesse del tutto anche se l'ho amato subito mi hanno accompagnata per vari mesi e dopo 17 mesi la rabbia era ancora tanta. Oggi la rabbia c'è ancora, ma c'è anche tristezza, rimpianto per essermi fidata delle persone sbagliate. Ma la mia vendetta impossibile mi ha reso una donna consapevole e oggi aiuto tutte le donne che posso a stare in guardia, perche' non è detto che chi ha una laurea in medicina debba essere creduto su tutto cio' che dice o appoggiato in tutto cio' che fa, ci fidiamo e affidiamo nelle loro mani, ad alcune di noi è andata bene, ad altre invece... E l'allattamento e' un'altra cosa in cui le donne dovrebbero essere aiutate e supportate, ma ancora in troppi posti si cerca di fare di tutto per distruggere questa cosa importantissima. Che amarezza, bisogna cambiare le cose per avere un mondo e un futuro migliore, ma ci vuole istruzione al riguardo e appoggio e noi donne e mamme dovremmo essere le prime ad aiutarci a vicenda e fargli vedere che non siamo malate da trattare senza rispetto, siamo donne e madri, partorienti, non pazienti.

sabato 23 ottobre 2010

Non si puo' sempre aver fiducia dei medici, fidarsi va bene, non fidarsi e studiare è meglio

Splinder non e' il mio posto preferito per bloggare, eppure e' li che ho pubblicato per intero il racconto della DIMENTICABILE esperienza all'ospedale di Terni, esperienza che non auguro a nessuno, ma che purtroppo molte donne subiscono come se fosse normale e scontato.

Io, ormai, ho cambiato idea.

Prima avevo paura del rischio e mi sono affidata ai medici, oggi non ho paura del rischio e mi affido a me stessa e al volere degli dei.

Siamo nate con tutte le qualita' per partorire, certo alcune avranno problemi nel farlo, è una statistica che non si puo' negare, ma se una donna viene lasciata libera di vivere la gravidanza come una cosa naturale anziche' una patologia e non viene coinvolta in assurdi, prematuri e dannosi interventi medici a meno che non sia DAVVERO necessario, 99 volte su 100 avra' un parto naturale privo di problematiche tali da richiedere interventi.

E non è una mia idea, perche' se nelle altre specie mammifere della terra e' cosi', allora lo è anche per la nostra specie.

Loro partoriscono "in casa" e 99 su 100 senza problemi.

Il che purtroppo non si puo' dire di chi partorisce in ospedale, dove per la minima cosa si ricorre al bisturi perche' i sanitari di turno preferiscono lavarsi le mani di una donna che strilla dal dolore, non fa quello che vogliono loro, non partorisce quando vogliono loro o nella posizione che vogliono loro, ma piu' che altro, anche, se loro usano il bisturi beccano un sacco di soldi in piu'.

Perche' o sei un medico bravo, onesto e realmente interessato alla salute della persona oppure quello che maggiormente ti interessa e' guadagnare una cifra e non ricevere rotture di scatole per cui chissene se la persona che hai per le mani è una partoriente, un bambino.

Sulla pelle delle gravide e dei bambini si commettono i piu' atroci delitti di interesse.

Procedure inutili per accelerare travagli che sembra non debbano partire mai (faccio presente a tutte le lettrici e i lettori che è normale arrivare a 42 settimane di gestazione anche perche' spesso i calcoli della data presunta del parto sono errati fino a 2 settimane), costrizioni, sevizie, violenze fisiche e psicologiche, terrorismo.

Vaccinazioni in tenerissima eta' con sostanze nocive ammesse e non dichiarate apartamente, cosi' come i rischi stessi delle vaccinazioni dei primi mesi.

Campioncini e prodotti per l'infanzia contenenti sostanze tossiche, nocive, cancerogene ecc.

Pubblicita' illegali e lavaggi del cervello sull'uso del latte artificiale, boicottamento, scoraggiamento e denigrazione dell'allattamento naturale al seno e chi piu' ne ha piu' ne metta.

Tutto in nome del DENARO.

Uno schifo.

Ti fanno credere cose "per il vostro bene, tuo e del bambino" mentre il bene è solo il loro e del loro portafogli.

E poi ci sono anche quelli che credono di fare bene...e sbagliano alla grande.

Come avere rispetto o fiducia di un medico che se avesse figli si farebbe tagliare per far nascere suo figlio perche' secondo lei si evitano tanti rischi? Una persona che crede di scegliere la via piu' facile e se ne fa anche vanto? Una persona cosi' ignorante da non vedere, sapere, studiare e riconoscere che la naturalita' delle cose è sempre la strada migliore anche se non la piu' facile?

Ma il mondo è pieno di ignoranti.

Il brutto è quando ti capitano per medici e tu sei in vena di fidarti.

Quanto a me ho imparato la mia lezione e ora so cosa voglio per il mio futuro.

Un parto in acqua, in casa, nel rispetto e nella tranquillita' di un ambiente familiare e rassicurante, circondata da amiche e donne forti e competenti oltre che, naturalmente, due brave ostetriche private che sanno il fatto loro.

La paura la lascio agli ignoranti. Io le mie paure le affronto giorno per giorno e le risolvo con lo studio.


Per chi è interessato postero' a breve il mio racconto sulla nascita di Robert, mio primogenito.

sabato 3 aprile 2010

Medicinale comunemente dato in ospedale...

... ma che non andrebbe somministrato. Si tratta del Methergin, un medicinale che in ospedale fanno prendere alle donne dopo il parto, non tenendo conto di cio' che dice il foglietto illustrativo (http://www.farmaplanet.it/farmacodetail.asp?minsan=004225013) e cito:

"Si sconsiglia l'utilizzo di Methergin durante l'allattamento"

questo perche' (e nessuno si prende la briga di dirvelo) gia' l'allattamento fa il lavoro del medicinale facendo contrarre il vostro utero in maniera naturale, mentre questo medicinale puo' anche dare fastidio all'allattamento stesso sotto vari punti di vista, primo fra i quali da non dimenticare è che tutto cio' che prendete voi (bere, mangiare, medicine) arriva anche se in diverse quantita' al vostro bebe' nel latte!

Quindi occhio a cosa vi danno i medici, sono persone come noi e come noi possono sbagliare e toppare anche alla grande! Leggete sempre i foglietti illustrativi dei medicinali che prendete e non fidatevi a priori perche' tanto loro hanno la laurea ed hanno studiato piu' di voi. Studiate anche voi se potete, male non fa mai.

venerdì 10 luglio 2009

L'ignoranza e l'arroganza di certi medici, spesso corrotti, di oggi

Credono di sapere tutto, cosa e' meglio per noi, soprattutto. La laurea gli da il falso volto della sapienza e della rispettabilita' quando invece dietro la maschera sono spesso corrotti, ignoranti o semplicemente arrivisti. Fanno della donna incinta una paziente quando non lo è, raccontandole spesso bugie per convincerla al parto cesareo che a loro conviene di piu' sia dal punto di vista economico che organizzativo, privano le donne di un'esperienza potente che cambi loro la vita, perche' una donna che fa il parto cesareo non puo' afferrare la differenza tra la sua esperienza e quella di un parto naturale ( IO SONO UNA DI QUELLE CHE HANNO INGANNATO PERCIO' NON VOGLIO OFFENDERE NESSUNO, MA METTERE IN GUARDIA CASOMAI). Non puo' sentirsi completa fino in fondo, il parto naturale, in quanto tale è quello che completa una donna nel suo essere madre, compagna, donna vera. Bisogna ribellarsi a chi ci toglie quest'opportunita' con le menzogne, facendoci diventare merce di guadagno, carne da macello, pazienti malate. Perche' la donna incinta non è malata, è un miracolo, ma diventa malata quando la si vuole tagliare per motivi risolvibili altrimenti nel 90% dei casi. Diventa malata quando le portano via il suo bambino appena uscito dal suo ventre per non farglielo vedere che ore dopo e non farglielo toccare, abbracciare baciare ancora caldo e sporco di vissuto dell'utero. Diventa malata quando danno al suo bambino le peggiori schifezze invece di farlo attaccare a lei al primo accenno di fame o richiesta di coccole. Perche' la mia storia è solo una come tante e purtroppo si ripete troppo spesso oggi. Dal non rispetto dei diritti della donna e in special modo della mamma che partorisce il suo bambino/a, al danneggiamento dell'allattamento, fonte di vita e di estremo importantissimo ineuguagliabile nutrimento per il bambino, nonche' scientificamente provata fonte di altissima speranza della madre di evitare cancro al seno, di promuovere la pulizia dell'utero post parto e quindi evitare che in alcuni casi si debba subire un intervento cosi' pesantemente invasivo come quello di un raschiamento.
Mentono sul fatto che non abbiamo abbastanza latte, che il nostro latte non è abbastanza nutritivo, mentono sul pesare il bambino prima e dopo la poppata, sulla quantita' di latte che dve prendere ad ogni poppata, sulla quantita' di peso che deve prendre ogni settimana, sulla quantita' di tempo che deve passare tra una poppata e l'altra, sul tempo che ogni poppata deve durare e sulla quantita' di tempo che si deve attaccare il bambino per ogni seno. Mentono su tutto questo, ma perche'? In un momento cosi' delicato come il momento in cui si diventa mamme, in cui ci sentiamo deboli e indifese, preoccupate di quello che stiamo facendo perche' è tutto nuovo, loro ci mentono, per aiutarci a fallire, perche' a loro conviene. Gli conviene perche' il latte artificiale costa e parte di quello che si paga va nelle loro tasche (io non ci sono caduta almeno in questa trappola di bugie e ancora oggi allatto felicemente per la gioia mia e del mio bambino, nonostante varie difficolta' iniziali). Gli conviene perche' tante mamme, fra le quali anche infermiere, medici e ostetriche poco informate sono cadute nella stessa trappola e allora forse anche un po' per invidia e cercare di renderle simili a loro, mentono alle neo-mamme. Il latte artificiale e l'allattamento a breve o brevissimo termine è diventato diffusissimo, a causa dell'ignoranza, della convenienza, per chi produce il latte artificiale, a far restare quanta piu' gente possibile nell'ignoranza e del menefreghismo di certe madri di oggi e di ieri che "nooo ogni tre ore, ma chi me lo fa fare!" oppure " io allattero' al massimo fino a sei mesi, dopo voglio di nuovo la mia liberta'".
Non mettete al mondo i figli se non volete "sacrificarvi" per amor loro.
Informatevi, oggi esiste internet, non credete a tutto quello che vi dicono come fosse oro colato, spesso i medici sbagliano, non sono dei, sono persone che possono sbagliare come noi, essere corrotti come chiunque. Se vi propongono un cesareo per posizione podalica fate ricerche, si puo' evitare.
Il parto naturale dopo cesareo non è un sogno, ma una realta' incoraggiata anche dall'ORGANIZZAZIONE MONDIALE SANITARIA e i medici che fanno terrorismo elencandovi chissa' quali possibili sciagure lo fanno per propri tornaconto o ignoranza.
Se vi attaccano il monitoraggio fetale continuo durante il travaglio sappiate che potete chiedergli di rimuoverlo e se non lo fanno potete staccarlo da sole, il cuore del bambino va monitorato in maniera costante solo in situazioni a rischio, il parto stese sul lettino non è normale e causa un sacco di problemi, fra cui false sofferenze cardiache del bambino. Muovetevi anche se il dolore e' atroce o almeno state in piedi e aiuterete la forza di gravita'. Fidatevi di voi, del vostro corpo e del vostro bambino solamente, dimenticatevi del resto del mondo, isolatevi mentalmente e se avete le possibilita' economiche fatevi seguire solo da un'ostetrica pro-naturale e fate un parto in casa, oggi si prendono tutte le dovute precauzioni e i rischi sono pari se non inferiori a quelli in ospedale. A casa vostra siete piu' rilassate, nel vostro ambiente, un'esperienza unica.